Continua l’articolo che illustra i risultati della mia ricerca sui temi natali dei geni della fisica, della matematica e dell’invenzione.
(continua: leggi parte 1 e parte 2)
LA LETTURA ASTROLOGICA DEI RISULTATI DELL’INDAGINE
I geni della fisica mostrano la struttura del tema più sofisticata. Apparentemente per raggiungere l’eccellenza in questo settore è necessario che il processo mentale (Mercurio) sia stimolato da molti archetipi contemporaneamente: certamente Urano per l’intuizione, la fantasia, la rottura degli schemi conosciuti e delle tesi precedentemente stabilite, ma anche Saturno (struttura, continuità e determinazione), Marte (velocità e reattività) e Nettuno su cui ci soffermeremo a breve ma il cui ruolo è certamente connesso con la fantasia e la capacità di cogliere le interconnessioni di un sistema.
In questi temi, l‘innovazione portata da Urano risulta particolarmente importante rispetto ai temi di inventori e matematici, e ciò che colpisce è anche che nella maggior parte dei temi Urano è in relazione sia con Giove – che enfatizza il potenziale dirompente di Urano – che con Saturno, che disciplina e imbriglia l’energia uraniana moltiplicata da Giove dandole una struttura. Questo probabilmente consente di portare efficacemente quell’energia nel mondo ed offre modo all’individuo di gestire quell’enorme potenziale mantenendo un equilibrio personale. Non a caso i due soli temi in cui Saturno non fa aspetti maggiori con Mercurio e con Urano sono di Paul Dirac che come abbiamo visto è stato uno dei fisici con maggiori disturbi mentali (l’energia esplosiva di Urano-Giove non viene sufficientemente arginata) ed Heisenberg che però bilanciava questa assenza di contatti Mercurio-Saturno con la sua solida struttura personale conferita da un Saturno in Capricorno in aspetto sole, luna, mercurio, marte, giove, urano e da 4 pianeti in Capricorno.
Saturno e Nettuno: co-protagonisti del genio
Il ruolo di Saturno (e in senso più ampio dei valori terra) nello sviluppo della genialità merita una breve digressione in considerazione della sua importanza nei temi dei matematici e nei contatti con Mercurio fra i fisici. L’ipotesi che la capacità di strutturazione dell’intelletto e del sapere sia rilevante è coerente anche con la visione di Hegel che, forse in modo riduttivo parlando del genio, liquida come “romantica fantasticheria” l’immaginazione sostenendo che solo le competenze tecniche (vergine), accompagnate dall’esperienza, il duro lavoro e da emozioni intellettualmente governate (saturno), rendono l’opera veramente geniale.
Questa riflessione parrebbe particolarmente vera per i matematici se è vero ciò che sostiene il docente di fisica consultato: “La matematica richiede una commistione di fantasia, dedizione e pazienza. Una pazienza di tipo diverso, però: per un fisico la pazienza sta soprattutto nel passare da un modello ad un altro prima di identificare quello giusto, mentre un matematico ha un problema strutturale: quello che afferma lo deve dimostrare, dimostrare inattaccabilmente nel linguaggio formalizzato della matematica: un esercizio noioso e quasi religioso. Vedi una cosa, la sai anche descrivere in modo perfetto, ma poi devi scriverla secondo le regole deduttive aristoteliche.”
Da questo punto di vista, non deve stupire il ruolo importante dei valori terra nelle terze case dei geni matematici: una caratteristica centrale di questo elemento è proprio la capacità di dare struttura, di fornire concretezza a ciò che viene “captato”, di discriminare e segmentare (Vergine), di applicarsi pazientemente ed ostinatamente (Capricorno) in attività che risulterebbero noiosamente insostenibili tanto per il dinamismo del fuoco, quanto per l’ “allergia alla forma” che caratterizza aria e acqua.
D’altro canto tuttavia, Hegel stesso definì il genio come lo strumento e la manifestazione dell’assoluto e per Friedrich Schelling il genio “è la suprema forma del sapere, capace di cogliere l’Assoluto nella sua unità indifferenziata di natura e spirito” .
Queste visioni sarebbero quindi allineate all’idea che anche Nettuno, come archetipo della visione ultraterrena, dell’interconnessione degli elementi dell’universo, dello spirito superiore, di ciò che va oltre la materia potrebbe avere un ruolo nella definizione di ciò che distingue la genialità dalla semplice maestria.
Il genio stesso è un fenomeno nettuniano: è qualcosa difficile da comprendere ed afferrare che trascende ogni definizione. In effetti Lisa Morpurgo sostiene che Nettuno “può essere il pianeta del genio e della follia“; Nettuno è definito come co-governatore del genio insieme ad Urano anche da Rex Bills e Marc Jones lo include nella sua formula per la parte araba del genio .
Trovo molto indicativo che Nettuno abbia un ruolo importante nel “toccare” il Mercurio dei fisici: in qualche modo sembra aiutare la percezione della natura e del cosmo come sistema interconnesso e con l’aiuto di Saturno permette di dare una struttura intelleggibile alle energie e alla complessità della realtà.
Ma i temi in cui Nettuno è veramente esaltato sono quelli degli inventori, come abbiamo visto. Nettuno ha una natura “porosa” che consente il passaggio delle informazioni da un livello di realtà ad un altro: in questo senso, il suo ruolo è probabilmente quello di consentire agli inventori di portare nella realtà materiale qualcosa che fino a quel momento è esistito solo ad un livello superiore.
Questo risuona con la considerazione di Novalis secondo il quale “il genio è l’abilità di vedere e maneggiare oggetti immaginari come se fossero reali“, e d’altra parte l’immaginazione è astrologicamente proprio il regno di Nettuno.
Interessante è il fatto che negli inventori, a differenza che nei fisici, i contatti di Nettuno con Mercurio non si debbano necessariamente accompagnare ad una presenza significativa di Saturno. Non a caso, si conoscono molti casi di inventori che non avevano una significativa preparazione di tipo formale: a differenza del genio di tipo matematico o fisico, l’inventiva non prevede necessariamente di sapere estrarre regole da una realtà apparentemente caotica ma si limita a creare un ponte fra la realtà e ciò che prima non esisteva. Il concetto di “ponte” ci porta a considerare Giove: come nei fisici Urano viene esaltato da Giove, negli inventori è Nettuno ad essere enfatizzato da aspetti maggiori questo archetipo. Questa configurazione da un lato potrebbe essere legata alla funzione amplificante delle potenzialità Nettuniane, e dall’altro come suggerisce Lisa Morpurgo può essere indicativo di un riconoscimento mondano della propria genialità, ovvero della conquista di una fama favorita proprio dalla traduzione pratica della propria carica immaginativa.
CONCLUSIONI
Dall’analisi emerge quindi che sono certamente individuabili tratti comuni statisticamente rilevanti fra specifiche tipologie di genii, ma il genio in se non è riconducibile in modo diretto ed univoco ad un unico archetipo: le componenti astrologiche che lo individuano sono diverse in base al campo in cui il genio si esplica.
Urano e Nettuno sembrano avere entrambi un ruolo importante nel tema natale dei geni di tipo scientifico. Fanno eccezione dei geni della matematica, influenzati più da valori terra ed in particolare da Saturno che d’altra parte è tradizionalmente riconosciuto come il governatore della matematica.
In particolare, nei fisici sembra prevalere una forma di intelligenza più variegata che richiede contatti multipli di Mercurio per la necessità di coniugare immaginazione e comprensione delle interrelazioni (Nettuno) con il rigore (Saturno), con la velocità (Marte e Urano) e capacità di rompere gli schemi (Urano), il tutto accompagnato da una dedizione ostinata e da una capacità significativa di disciplinare l’esuberanza intellettuale. Al contrario, negli inventori prevale l’immaginazione nettuniana, non necessariamente supportata dalla disciplina saturnina e quindi ne dalla necessità di una preparazione scientifica di tipo formale, nè da una applicazione costante e determinata, elementi che pure aiutano. In entrambi i casi la funzione del pianeta dominante ovvero Urano, Nettuno o entrambi è spesso esaltata da contatti con Giove che ne amplifica le potenzialità.
Non esiste quindi una “segnatura” astrologica del genio, ma è possibile ravvisare alcune chiare indicazioni di potenzialità intellettuali. Ovviamente sono poi la dedizione, il coraggio e la volontà del singolo che consentono di mettere a frutto le potenzialità mentali mostrate dal tema. Per questo mi piace molto pensare al genio nei termini marcatamente uraniani proposti dallo psichiatra Ari Kiev che ha lungo studiato coloro che eccellono nel proprio campo:
“La volontà di pensare l’impensabile richiede il coraggio di correre il rischio di restare in solitudine, e di affrontare il ridicolo. Qualcuno potrebbe credere che uno Stravinsky, un Einstein o un Picasso si siano conquistati, in forza del loro genio, il diritto all’eccentricità, all’idiosincrasia, alla caparbietà. Io sostengo al contrario che è stata la decisione di diventare padroni del proprio destino che ha dato loro il coraggio di tentare vie nuove e di essere quindi riconosciuti come geni.”